Il Centro con La Lectura Dantis Scaligera si propone di contribuire allo sviluppo e all’apprendimento degli studi danteschi in vista del Settimo Centenario della morte del Poeta.

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Lunedì 17 Febbraio 2020, ore 15.30, presso la sede di Corte Sgarzarie

Bonagiunta da Lucca: Purgatorio, canto XXIV

prof.a Enrica Mattiolo

E' il secondo canto di Forese, dove viene proseguito il discorso sulla poesia.
La prima notizia che Dante gli chiede riguarda Piccarda, sorella di Forese e di Corso Donati oltre che parente e amica sua carissima, che incontrera' poi in Paradiso.
Di seguito, vengono indicati fra i golosi Bonagiunta da Lucca poeta, Martino IV Papa, Ubaldino della Pila ghibellino e padre dell'arcivescovo Ruggerim punito con il Conte Ugolino all'Inferno fra i traditori, Bonifacio arcivescovo di Ravenna e infine Marchese degli Argogliosi di Forliì.
Fra tutti, Dante sceglie di avere un colloquio con Bonagiunta, che più di tutti manifesta il desiderio di intrattenersi con lui, riconosciuto come l'iniziatore della nuova poesia lirica italiana, inaugurata dalla canzone dantesca "Donne c'avete intelletto d'amore".  Il Dolce Stil Novo di Dante è dunque la nuova poesia che segna la fine delle vecchie forme stilistiche dei Siciliani, di Guittone d'Arezzo, di Bonagiunta e di tutti i seguaci di Guinizelli.
Nel frattempo, la "santa gareggia" dei penitenti si allontana, mentre Forese non riesce a staccarsi dall'amico.
Dante naturalmente non conosce l'ora della propria morte, ma tristemente dichiara che comunque essa fake uhren kaufen verrà sempre troppo tardi, perchè il luogo in cui è nato, Firenze, diventa di giorno in giorno più indegno e predisposto alla rovina. Quasi a consolare la tristezza dell'amico, Forese profetizza la sciagurata fine di colui che è la causa di tutti i mali della città, cioe' di suo fratello Corso Donati: egli, disarcionato, verrà trascinato dal suo cavallo all'Inferno. Dopo tali parole, Forese corre via per raggiungere la "santa gareggia", mentre Dante lo segue con gli occhi finché non scompare.
Intanto altre anime sopraggiungono e, simili a bambini bramosi, alzano le mani verso un altro albero carico di frutti. Una voce dalle sue fronde invita a passare oltre e a non fermarsi perché tale pianta è nata dall'albero che condannò Eva. Vengono ricordati esempi di gola puniti e infine, simile a un'aria profumata di maggio, un angelo cancella dalla fronte di Dante la penultima P, proclamando beati coloro che hanno fame di giustizia e non di cibo.  

Opere di pregio

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