Dal 1996, il Centro Scaligero degli Studi Danteschi e della Cultura Internazionale contribuisce alla diffusione e all'approfondimento della ricerca su Dante, testimoniando l’attualità del suo pensiero al di fuori dei circoscritti ambiti letterari, scolastici e universitari.
Il Centro Scaligero degli Studi Danteschi e della Cultura Internazionale si è costituito nel 1996 per volontà di Albertina Cortese, in collaborazione con il prof. Giorgio Padoan e l’alta consulenza del prof. Vittore Branca, con il fine di contribuire a preservare, diffondere e arricchire la ricerca su Dante e le sue opere. Attraverso l’istituzione di un ente “di cultura alta” appositamente preposto a questo scopo, si riconosceva e testimoniava la modernità e l’attualità del pensiero dantesco, che proprio per il suo grande valore non poteva rimanere circoscritto ai soli ambiti letterari, scolastici e universitari. Il messaggio contenuto nella Commedia e più in generale in tutti gli scritti di Dante era destinato attraverso l’attività del Centro a raggiungere un pubblico più vasto, veronese e non solo. La nascita dell’ente nella città scaligera assumeva comunque un significato rilevante, dal momento che Verona, luogo dell’esilio dantesco, individuava da sempre nel poeta uno dei suoi simboli, ma registrava l’assenza di un centro di studi a lui dedicati.
I membri fondatori e le persone che nel corso degli anni si sono avvicendate nel comitato direttivo del Centro hanno contribuito instancabilmente al suo sviluppo, utilizzando conoscenze e competenze acquisite in settori molto diversi tra loro. La preparazione e l’apporto di dirigenti e collaboratori si sono rivelati fondamentali per consentire all’istituto di adattarsi al mutare dei tempi e delle esigenze del pubblico, pur nel rispetto degli obiettivi statutari, e per maturare un’esperienza “sul campo” ormai più che decennale, che rende il Centro una delle realtà culturali più significative del territorio veronese e nazionale.
Le attività dell’istituto sono organizzate in anni accademici e il loro nucleo centrale è da sempre costituito dalle Lecturae Dantis, ovvero dalla lettura pubblica e dal commento di canti scelti della Divina Commedia; questi si articolano in genere attorno a un tema centrale, che costituisce il filo conduttore di ogni nuova annualità. Nel corso del tempo, sono stati quindi affrontati diversi argomenti, dall’approfondimento di un singolo personaggio della Commedia, a discorsi di carattere storico secondo un’impostazione cronologica.
Accanto a questi percorsi di tipo “tradizionale”, sono però nati anche progetti “trasversali”, che hanno offerto spunti di riflessione inconsueti. Il Centro propugna infatti un’idea pluridimensionale di cultura, che va a cogliere i collegamenti tra i testi di analisi e altre discipline, anche cronologicamente lontane e apparentemente distanti da Dante e le sue opere. Lo studio dantesco è stato quindi declinato in chiave “contemporanea”, con continui rimandi alla storia, all’economia, all’arte, alla musica, al cinema e al teatro.
Nel corso dei vari anni accademici, il Centro ha inoltre instaurato un proficuo rapporto di cooperazione con le istituzioni scolastiche e universitarie veronesi, rivolgendosi in primo luogo ai docenti e, attraverso la loro azione di ponte, direttamente agli studenti, per cui sono stati pensati in passato specifici corsi di formazione.
Il Centro, infine, non si è limitato alla semplice attività di “divulgazione” presso soci, collaboratori e iscritti, ma ha svolto un’instancabile opera di ricerca e di pubblicazione dei risultati progressivamente acquisiti, affinché lo studio della “materia” dantesca potesse continuamente evolversi e progredire.
Come ogni istituto di ricerca e di formazione, anche il Centro si è quindi avvalso di una fitta rete di rapporti, contatti e collaborazioni con altri enti veronesi, italiani ed esteri. La cooperazione si è rivelata particolarmente produttiva con la città di Ravenna, che organizza periodicamente iniziative e rassegne di argomento dantesco. In particolare, il Centro ha stretto un rapporto di gemellaggio con l’Opera di Dante e il Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali della città, con i quali sta progettando iniziative comuni, da gestire in rete. Qualche anno fa, è inoltre nato uno stretto legame con la città di Reggio Emilia, città “di adozione” del pittore Achille Incerti, di cui l’ente conserva le tele illustrative della Divina Commedia.
Un’attenzione particolare è stata poi rivolta dall’ente al panorama culturale internazionale e ai suoi protagonisti, scelta assolutamente indispensabile in un’epoca in cui, anche nel campo della ricerca letteraria, i confini si sono ridotti, garantendo un continuo interscambio di esperienze, competenze e risultati.
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