Il Centro con La Lectura Dantis Scaligera si propone di contribuire allo sviluppo e all’apprendimento degli studi danteschi in vista del Settimo Centenario della morte del Poeta.
Giovedì 07 Febbraio 2013, 16.30
prof. Marco Ariani (Università degli Studi Roma Tre)
Canto difficilissimo il tredicesimo del Paradiso, tra i più ostici per la difficoltà del linguaggio teologico e l’ardua insondabilità del tema affrontato da Tommaso d’Aquino: la sapienza umana quale dono dell’unica Sapienza, infusa da Dio con modalità differenti e apparentemente incomprensibili.
Eppure, il canto contiene uno dei più alti inni alla Trinità dell’intera tradizione cristiana, un inno tramato, oltretutto, di immagini e metafore tratte dalla tradizione neoplatonica: Cristo è l’Idea che splende dall’amore di Dio, Idea-Verbo che s’imprime nelle cose del mondo, dalle più alte (gli angeli, i cieli) alle più infime, le «ultime potenze», a sigillare tutte le «cose generate», animate e inanimate, di un’ impronta che le rende misteriosamente assimilabili al paradigma trinitario.
Il suggello è la luce stessa di Dio che, tramite lo splendore dell’Idea e l’amore dello Spirito Santo, dilaga sul creato, unità che si moltiplica nel mondo senza disunirsi, anzi tralucendo nell’oscura miriade di «contingenze», nient’altro che riflessi nello specchio dell’eterna Sapienza.
Il canto viene letto dalla prof.a Lucia Ruina del Centro Scaligero degli Studi Danteschi.
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