Il Centro con La Lectura Dantis Scaligera si propone di contribuire allo sviluppo e all’apprendimento degli studi danteschi in vista del Settimo Centenario della morte del Poeta.
Giovedì 06 Dicembre 2012, 16.30
prof. Alessandro Ghisalberti (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)
Il canto dodicesimo si apre con la descrizione del movimento sincronizzato di due corone di beati: la prima è quella già presentata nel canto decimo; la seconda abbraccia undici personaggi, più San Bonaventura che nelle terzine finali li indica a Dante.
La parte più cospicua del canto, circa novanta versi, è dedicata alla celebrazione di San Domenico fatta dal francescano Bonaventura, che ricambia la cortesia con cui il domenicano Tommaso d’Aquino aveva celebrato San Francesco. Le parole chiave della celebrazione di Domenico sono: l’Occidente dell’Europa (Spagna e Sud della Francia); santo atleta della fede per nominazione divina («gran dottor si feo»); combattimento contro il mondo errante, in particolare contro la dottrina dei catari, detti anche albigesi.
Tra le figure emergenti dei beati della seconda corona,jaeger lecoultre replica watches spiccano due personaggi, circa i quali la ricerca oggi è ancora aperta: Pietro Ispano, presentato come un autore di trattati di logica, e Gioacchino da Fiore, lo spirito profetico che scoprì nella lettera della Sacra Scrittura una partizione trinitaria delle età della storia, l’ultima delle quali è segnata dalla piena effusione dello Spirito Santo.
Il canto viene letto dalla prof.a Lucia Ruina del Centro Scaligero degli Studi Danteschi.
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